Bisogna avere una crisi dentro di sé, per generare uno spettacolo che parla
Gli spettacoli della compagnia teatrale Crisi Collettiva hanno queste caratteristiche:
- Si occupano di tematiche giovani, che riguardano l’attualità e le difficoltà di vivere nel presente di un futuro incerto. “Se e solo se” per esempio parla dell’aspettativa che i giovani adulti hanno nei confronti della vita al di fuori della casa natale, e allo stesso tempo, parla delle aspettative che i genitori hanno verso i figli, che fanno parte di una generazione completamente diversa.
- Ogni spettacolo di Crisi ha un ritmo elevato ed una durata compatibile con la vita frenetica di oggi. In un massimo di sessanta minuti, “Memento Mori” per esempio, racconta attraverso l'analogia con una partita a scacchi, che ogni scelta della vita porta ad una diversa conclusione del gioco. Lo spettatore si ritrova ad immedesimarsi in vari momenti della sua vita e realizza che i rimpianti più grandi sono per le scelte non compiute.
- Le scenografie degli spettacoli rispecchiano il teatro di oggi: sono povere. Questa scelta, in parte dovuta, è anche voluta, poiché, come in “Marasma”, la sorpresa in teatro non arriva dagli effetti speciali ma dalla semplicità di trasformare ciò che è conosciuto in immagine poetica. Bastano due pali ed un tessuto per raccontare il caldo della Calabria, la finestra degli innamorati, la violenza sulle donne, il silenzio di una famiglia e lo specchio di una società.
un immersivo trattato sul lutto, che ne esalta i suoi aspetti più strani, divertenti e profondi, coinvolgendo sempre il pubblico. Riusciranno i nostri tre attori a fare capire tutto alla fine?
Il paesino di Stella è andato costantemente a modificarsi negli anni. Sempre meno verse per lasciar spazio a case e cemento. La realizzazione dell’ultima strada prevede la soppressione della Famiglia Ippo.
Lo spettacolo è liberamente ispirato al libro “L’ultimo albero in città” di Peter Carnavas.