Beatrice Zanin
Io non credo di aver mai avuto un alternativa.
Mi chiamo Beatrice Zanin, anno 1994 e sono figlia d’arte. Lo so, sembra stupendo ma sono sicura che ci sia di meglio. Il mio debutto è stato a 6 anni, in un freddo bosco della Brianza dove i miei genitori mi sfruttavano (non pagata) per fare la fatina che veniva mangiata dal mostro. Ho sempre pensato che quello sia stato l’inizio della mia vita, che, purtroppo o per fortuna, da allora è stata sempre un correre dietro a quest’arte chiamata teatro.
Ovviamente però non avevo ancora l’età giusta, c’era la scuola dell’obbligo, e allora corsi, workshop, conoscenza dell’ambiente. Partecipavo a qualsiasi opportunità artistica mi si parasse davanti, sia teatrale che di danza che di canto.
Nel mentre ovviamente liceo socio-psico-pedagogico, perché la psicologia alla fine serve per l’attore, e poi via, si spicca il volo verso Bologna, dove mi sparo tutto il DAMS e tutti i suoi laboratori (come quello permanente del Teatro delle Albe) e nel minor tempo possibile, mi laureo. Dopo un anno ci riesco: entro nell’Accademia di Teatro di Bologna Alessandra Galante Garrone, dove ho implementato il metodo Lecoq, il bianco Vacisiano e appreso metodologie quali la griglia di Cesar Brie, la maschera larvale e di commedia.
Tra quelle mura trovo tutto ciò che non sapevo di aver sempre cercato: maggiore consapevolezza di me, grandi insegnanti, una professionalità… e poi ovviamente l’amore della mia vita e questi cinque pazzoidi. Dal Dicembre del 2018, anno del diploma in Accademia, non corro più dietro quest’arte da sola.