Recensione del Prof. Lino Alvoni alla prima dello spettacolo “Se e Solo Se” del 19 novembre 2022 a San Giovanni in Persiceto
Un trepidante, impetuoso, potente camminare a saltelli sul palco di cinque giovani attori, con sguardo deciso e ispirato, ma pure empatico e benevolo, accoglie, verso le 21.15, il pubblico che entra incuriosito nel teatro di San Giovanni in Persiceto.
Immediatamente la serena disinvoltura, la volontà di proporre un messaggio che abbia in sè qualcosa di profondo, quasi di profezia salvifica, solletica notevolmente l’emozione e l’interesse degli spettatori, che vengono come assorbiti dalla magia del percorso proposto dal prestante, magnifico Elia e dai suoi splendidi compagni.
Praticamente essi si accingono ad abbandonare una ormai logora e insostenibile visione banale e priva di sostanza valoriale della società del consumismo che era ormai strettamente legata a un antiquato modello di vita socio-cultural-economico.
In effetti non voler più leggere vetusti libri o riviste imbevute di luoghi comuni o stereotipi, non voler più indossare indumenti ormai vecchi o non accettare in casa oggetti d’arredamento insulsi, insignificanti, rappresentano da parte dei cinque combattivi ragazzi, tutti modi di manifestare la loro rabbiosa protesta contro la mediocre, pacchiana, superficiale realtà cultural-sociale consumistica.
Essa si trasforma infatti in una gabbia soffocante da cui la persona idealista, moralmente sana, pura, fautrice dell’autentica libertà, intende allontanarsi lottando strenuamente.
Ma quando il meccanismo di faticosa uscita dall’opprimente mondo dei facili consumi sembra raggiungere il totale successo, ecco accadere con impressionante sconvolgimento, un fatto imprevisto: una delle tre ragazze si sente impotente a liberarsi di un oggetto per lei vitale, troppo prezioso, da cui non può staccarsi: è uno shock che travolge anche gli altri attori; essi a loro volta gridano davanti a compagni e pubblico di volersi tenere anche loro qualcosa di speciale pure per sè stessi.
A questo punto lo scenario appare stravolto: gli attori in confusione paiono rapidamente lasciarsi travolgere da una forza irresistibile che li risospinge verso un nuovo-vecchio consumismo. In realtà non è proprio così semplice: sì, loro conservano in parte alcuni simboli delle banalità e degli stereotipi, ma hanno ormai introiettato nel loro spirito il fastidio, la repulsione contro il modello superato, che non sarà mai più trionfante come prima.
SPETTACOLO SCINTILLANTE GODIBILISSIMO, FATTO DI INNUMEREVOLI BATTUTE, SEMPRE SERENAMENTE IRONICHE, A VOLTE GIOVANILMENTE PICCANTI, TALVOLTA SERIOSE CON UN FONDO DI TOCCANTE UMANITA’: TUTTO CONDITO DALLA MAGIA DEI GESTI COINVOLGENTI, DIVERTENTI, DAI COLORI INEBRIANTI, DAGLI SQUARCI MUSICALI SAPIENTEMENTE GESTITI DAGLI INFATICABILI, STRAORDINARI CINQUE PROTAGONISTI, AI QUALI VA IL NOSTRO FELICE PLAUSO E IL NOSTRO CUORE.